Viaggio in Giappone!

Il racconto di Anna e Stefano

Viaggio in Giappone!

Il Giappone è una delle mete più richieste degli ultimi due anni! Vi raccontiamo le tappe che Anna e Stefano hanno scelto per i loro viaggi in Giappone. Ne hanno fatti due, uno nel 2019 e uno nel 2024.

L'atterraggio a Osaka, per poi ripartire due settimane dopo da Tokyo. Scegliere due città diverse è strategico per il viaggio, perché le distanze sono molto grandi e un percorso ad anello non è l’ideale per vedere i luoghi più iconici del Giappone.

I trasporti

Non vi preoccupate della segnaletica in giapponese o di perdervi. Nelle città principali tutti i cartelli sono anche in inglese, e anche se i giapponesi non lo parlano molto si fanno davvero in quattro per aiutarvi!

Nelle città potete usare la metro o gli autobus con una tessera ricaricabile (non è la stessa per tutto il Giappone, può cambiare da città a città). Per coprire le distanze più lunghe i treni sono il mezzo migliore.
Fino a poco tempo fa si faceva il Japan rail pass, un abbonamento piuttosto costoso che includeva tutti i treni e le tratte del Giappone. Adesso è più conveniente fare dei rail pass regionali, che si prenotano dallo stesso sito del Japan rail pass e costano molto meno. Spesso coincidono con l’itinerario che si ha in programma.

Il consiglio, quindi, è decidere prima quali sono le tappe che ci interessano e poi acquistare il rail pass più conveniente.

Per quanto riguarda girare per le città…Google Maps funziona sempre benissimo!

Appena arrivati la prima cosa da fare è ritirare il pocket wi-fi, un minirouter che si noleggia per la durata del viaggio e si può riconsegnare in un diverso aeroporto. È facile da usare e configuarare, ha il suo caricabatterie e si può prenotare direttamente da qua, per Anna e Stefano lo abbiamo fatto noi.

KYOTO: la prima tappa

Kyoto è in una posizione strategica per raggiungere molte altre tappe come la famosa Nara o Osaka.

Kyoto si gira tranquillamente a piedi: cosa vedere? 
Ci sono tantissimi templi, ognuno con le sue caratteristiche, ognuno con qualcosa di particolare che in altri non trovi. Le vie sono piccoline, con le case tradizionali, e anche girando a caso si trova sempre qualcosa di bello! Per mangiare ci sono le bancarelle, la sera, durante la festa della fioritura o d’estate, i conbini aperti h24 o il Nishiki Market, un mercato moderno che offre alimenti freschi e confezionati.

Kiyomizu-dera: uno dei templi buddisti più belli di tutto il Giappone. Interamente costruito in legno, senza utilizzare nemmeno un chiodo, è uno dei più visitati del paese.
Ma proprio per il materiale in cui è costruito non visiterete il tempio originale del 780: è infatti stato interamente restaurato e ricostruito dopo l’incendio che lo distrusse nel 1633, rispettando non solo l’architettura originale, ma anche i metodi tradizionali di costruzione. La sua manutenzione è continua e costante nel tempo. 
È circondato da altri piccoli templi e strutture minori, e la strada che porta dalla fermata dell’autobus al tempio principale è costellata da negozietti e ristorantini.
Il tempio si trova su una piccola montagna sul lato orientale di Tokyo, è patrimonio dell’umanità e ha concorso per diventare una delle sette meraviglie del mondo moderno.
Nel mese di luglio, come durante la fioritura, c’è l’apertura serale: il tempio è illuminato dalle lanterne, come il percorso per raggiungerlo, ed è davvero suggestivo. 

Kinkaku-ji, il Tempio d’Oro, uno dei più caratteristici templi di tutto il Giappone.
È un tempio zen ricoperto da lamine di vere foglie d’oro. Non si visita all’interno, si vede solo da fuori. Il giardino in cui è immerso è bellissimo, e il tempio sembra appoggiarsi sull’acqua. Se hai la fortuna di vederlo in una giornata di sole, brilla!

Come tutti i templi giapponese, il Kinkaku-ji ha un biglietto d’ingresso, ma è davvero affrontabile: 400 yen, circa 2,50 €. 

Il giardino zen del tempio di Ryoanji è molto famoso: è un giardino zen formato da rocce, ghiaia e muschio. Il complesso include vari edifici e un laghetto artificiale. È patrimonio Unesco e per gli estimatori dei giardini zen è una tappa imperdibile (per gli altri forse un po’ meno).

Gion: il quartiere delle geishe. Il punto forse più famoso di Kyoto, con le vie di un’altra epoca, le geishe e le maiko che camminano per strada, le case da te.
Punto dolente: da aprile 2025 probabilmente alcune vie del quartiere saranno interdette ai turisti. Il comportamento irrispettoso nei confronti delle geishe, le violazioni di domicilio, le insistenti richieste di foto hanno portato a un’ordinanza distrettuale. I turisti potranno ancora visitare la strada principale di Gion, Hanamikoji-dori, ma non potranno addentrarsi nei vicoli secondari, normalmente privati e larghi poco più di uno o due metri. Alle vie secondarie potranno accedere soltanto i residenti, le geishe, le apprendiste e i loro clienti. Non è ancora chiaro come verrà applicata la restrizione, né da che giorno di aprile entrerà in vigore.

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La zona di Arashyama

In questa zona di Kyoto c’è la famosissima foresta di bamboo di Arashyama.
L’avrai vista immortalata da migliaia di fotografie online. È sicuramente bellissima e suggestiva, ma sempre molto affollata (ma in ogni caso ne vale assolutamente la pena).

Si accede da tre ingressi principali, dall’uscita del giardino zen del Tenruj-ji, direttamente dalla strada principale o dal Santuario Nonomiya.

Una piccola chicca fuori dal turismo di massa: il tempio Adashino Nenbutsu-ji. In origine era un cimitero, e ci sono ancora 8000 lapidi, tutte esposte agli elementi e tutte diverse tra loro. I sentieri che si snodano nel complesso le attraversano e c’è anche una piccola foresta di bamboo, più modesta della sua cugina famosa ma anche meno affollata.
Il 23 e 24 agosto di ogni anno il tempio fa da cornice alla cerimonia sento kuyo, un evento serale volto a rendere omaggio alle anime dei morti. Per l'occasione l'area del tempio viene illuminata da tante piccole candele e i monaci buddisti intonano dei sutra per i defunti.
La zona intorno al complesso ha quartieri con case tipiche giapponesi, ristorantini in cui vale la pena fermarsi e negozi di souvenir in cui si possono trovare prodotti tipici a prezzi ragionevoli.

Monkey Park: se ti piacciono le scimmie è un parco molto carino. Le scimmiette sono libere e mansuete, puoi dargli da mangiare negli spazi dedicati. Non è uno zoo, la popolazione di scimmie è gestita dal centro ma sono libere di muoversi ovunque.

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Nara: oltre ai cervi c’è di più?

Da Kyoto si raggiunge facilmente Nara in treno. Qui c’è un tempio, un lago e si può dare da mangiare ai cervi che scorrazzano liberi per la strada. Tappa imperdibile? Anna e Stefano ci hanno detto di no, ma rimane un punto facile da raggiungere da Kyoto.

In treno si raggiunge facilmente anche il Santuario di Fushimi Inari, dedicato al dio volpe (statue di volpi ovunque!). È qui che si trova il percorso in mezzo ai torii, gli archi rossi con gli ideogrammi dipinti.

Consiglio: non fermatevi nei primi metri del percorso: tutti i turisti si assiepano qui a fare foto e guardarsi intorno, ma il percorso è più lungo e dopo pochi metri si svuota. È un sentiero che sale su per la collina (assolutamente affrontabile), in mezzo alla natura.
Laghetti, torrenti, foreste di bamboo, ponticelli e lapidi coperte di muschio. Lungo il percorso ci sono negozietti con prodotti artigianali caratteristici che troverai solo lì!

Curiosità: i torii presenti nel percorso si possono comprare e regalare. Ce ne sono di tante dimensioni, e possono acquistarli persone o aziende che desiderano un torii con il loro nome nel complesso del santuario.

Il castello di Himeji

Il castello di Himeji si trova fuori Kyoto e si raggiunge facilmente con il treno. È maestoso e affascinante, uno dei più belli e più grandi del Giappone. Ma qui Anna e Stefano ci danno un consiglio che vale per tutti i castelli del Giappone: evitate la visita all’interno.
I castelli dentro sono completamente spogli: sono costituiti da infinite stanze, e la visita vi porta a vederle tutte perché segue un percorso prestabilito, quindi, se dopo un po’ non ne potete più ve le dovete sorbire tutte lo stesso.

Il castello si trova in un giardino stupendo! È composto da tanti giardini più piccoli, ognuno con le sue caratteristiche: uno con un laghetto e un gazebo, uno che si sviluppa intorno al fiumiciattolo che lo attraversava, uno pieno di muschio. Qui ci si rende conto dello studio che c’è dietro ai giardini giapponesi, in cui tutto è estremamente studiato anche quando non lo sembra affatto. Gli appassionati di fotografia si perderanno: in ogni angolo, da ogni punto di vista, il giardino è diverso e promette fotografie uniche.

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Una Giornata a Osaka

Osaka è una città molto più rumorosa e casinista, molto diversa da quello che immaginiamo sia il Giappone.
Hanno la mania delle insegne giganti, te ne accorgerai subito!
Sono colorati e chiassosi: anche la bancarella che fa gli okonomiyaki ha il polipo gigante alle spalle.

Anche qui c’è un bellissimo castello, che però dentro è vuoto e triste. Guardalo da fuori! 
Ricordati anche che di ogni castello si vede una riproduzione o ristrutturazione accuratissima, ma non l’originale. I terremoti hanno distrutto quasi tutti gli edifici, ma le ricostruzioni rispettano ogni centimetro delle strutture originali.

Hakone e le terme

La zona di Hakone è famosa per le terme, che usano anche i giapponesi, non è una meta solo per turisti. Ci sono onsen – le sorgenti termali – che alimentano i diversi centri un po’ dappertutto.
È bellissimo il lago Ashi che si è formato nel cratere del monte Hakone dopo la sua ultima eruzione 3000 anni fa.
Sul lago si può fare una crociera a bordo di un nave che riproduce un vascello del XVIII/XIX secolo.
Qui puoi anche assaggiare le uova di Owakudani, cotte nelle acque termali vulcaniche, che fanno diventare il guscio nero. La leggenda vuole che se mangi una kuro tamago – è questo il loro nome – allunghi la tua vita di 7 anni.
Queste uova si trovano solo qui e vengono cotte al momento.

Hikone e il lago Biwa

Hikone è una cittadina affacciata sul lago Biwa, il più grande del Giappone. Ha un castello, il castello di Hikone, che è uno dei tesori nazionali giapponesi, circondato da un giardino altrettanto bello. Intorno al lago ci sono tanti paesi e piccole città che si possono raggiungere facilmente in treno. Sono tutte una meta interessante che mostra il volto più tradizionale del Giappone (senza turisti).

Kanazawa 

Qui menzione d’onore al giardino di Kenrokuen, ai piedi del castello di Kanazawa. Le cascate, il laghetto, il fiume che lo attraversa e i ponticelli di legno.
Questo giardino fu progettato per lo svago della nobiltà e la sua costruzione iniziò nel 1676: fu aperto al pubblico solo nel 1874.

Escursione in giornata a Shirakawa-go

Da Kanazawa non perderti l’escursione per visitare il villaggio di Shirakawa-go. È un sito Unesco incastonato fra le montagne: qui hanno recuperato le case tradizionali giapponesi con il tetto in paglia e ricostruito un villaggio (con le case sono originali!). Ci sono anche ristoranti e chioschetti, alcuni alberghi, e poi il nucleo di abitazioni centrali a cui si accede con un biglietto.

Consigliata la vista dall’alto! C’è un punto panoramico nella parte nord del sito a cui si arriva tranquillamente a piedi (ma c’è anche l’autobus che ti ci porta) con una vista davvero incredibile. L’escursione si può prenotare anche dall’Italia!

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Tokyo: una metropoli a misura d’uomo

E arriviamo a Tokyo, tappa finale del viaggio!
Tokyo, a differenza delle altre tappe, è supermoderna. È però una città ancora molto vivibile. Ci sono tantissimi centri commerciali, palazzi ipermoderni, ma anche qualche tempio e molti musei.

Anna e Stefano consigliano il Museo Edo-Tokyo, che ripercorre la storia della città e di come nel tempo abbia subito l’influsso occidentale. Ci sono diorama che si illuminano e si muovono e due case tradizionali riprodotte a grandezza naturale.

Saliamo poi sulla Tokyo Skytree, una torre radio. Al piano terra c’è un centro commerciale da dove con 20/25 euro si comprano i biglietti per salire. Un primo stop è a 350 metri, con un ristorante bar e una splendida veduta - se c’è il cielo terso vedi il monte Fuji -  a 450 metri il secondo stop. Qui non c’è nulla a parte un’esposizione temporanea e. ovviamente, la vista.

Per i più nerd e per gli amanti dell’elettronica è irrinunciabile un giro al quartiere di Akihabara. I negozi dedicati all’elettronica, ai manga e ai giochi sono infiniti, e c’è anche un’ottima scelta di usato!
Qui ci sono anche i maid café, locali in cui le cameriere, vestite con uniforme di ispirazione francese o inglese (tipo cosplay), intrattengono gli ospiti in modo puccettoso e kawaii. Attenzione perché qui i prezzi delle consumazioni sono più alti che in altri locali, e spesso c’è da pagare un ulteriore biglietto d’ingresso o una tariffa oraria a seconda del tempo che si trascorre dentro al locale.

Da vedere il tempio di Senso-ji,  il più antico di Tokyo. Ospita una statua d’oro di Kannon, la dea della compassione.
Il complesso del tempio è molto grande: ospita botteghe, un giardino, pagode e il nucleo centrale.

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Da sapere!

Se andate in Giappone in estate e il caldo è davvero asfissiante, provate le tenugui! Le salviette rinfrescanti che danno davvero un gran sollievo e lasciano un senso di fresco che dura a lungo.

Vi capiterà di mangiare in ristorantini o locande dove nessuno parla inglese: non preoccupatevi! Davanti ai ristoranti ci sono sempre riproduzioni dei piatti del menu in plastica, così potete scegliere senza difficoltà.

La validità del passaporto italiano deve coprire la durata del viaggio ma non è necessaria la validità di 6 mesi che alcuni paesi chiedono.

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