L'Egitto dei faraoni: la crociera sul Nilo

Viaggio di gruppo in Egitto, crociera sul Nilo e tappa al Cairo

L'Egitto dei faraoni: la crociera sul Nilo

La civiltà dell’antico Egitto è quella che più affascina e conquista, e che ha fatto sognare a generazioni di bambini di diventare archeologi.
Tutti i film, da La Mummia ad Adéle e l’enigma del faraone (bellissimo e ingiustamente passato sotto silenzio), e i libri, primi fra tutti i romanzi di Christian Jacq, che si ispirano all’antico Egitto, sono sempre un successo assicurato.

Le piramidi, immense e misteriose, le imponenti colonne del complesso di Karnak, i vividi affreschi delle tombe della Valle dei Re. Tutto è così tanto, da guardare, da assorbire, da immaginare nei colori delle origini, che lascia quasi sopraffatti.

E sotto il sole dell’Egitto di febbraio è partito il nostro viaggio di gruppo guidato da Sara! Una crociera sul Nilo e poi in aereo al Cairo, per un viaggio di 8 giorni, dal 15 al 22 febbraio, che ha toccato le tappe più iconiche e maestose della storia egiziana.
Te lo raccontiamo qui!

Primo giorno: arrivo a Luxor

Il nostro viaggio parte dall’aeroporto di Verona!
Arrivo a Luxor nel tardo pomeriggio e trasferimento sulla nave, la Radamis I, la nostra casa per i prossimi giorni. Menzione d’onore al servizio in nave: il personale è sempre sorridente, super accogliente e pronto a rispondere a ogni richiesta.

Colazione, cene e pranzi sono sempre a buffet, con un’ampia scelta e un’ottima cucina internazionale. Qui abbiamo anche incontrato Yasser, la nostra guida per tutto il viaggio.
Yasser, che abita al Cairo, è stata una guida attenta e competente (da bambino scappava da scuola per arrampicarsi sulle Piramidi: non potevamo chiedere di più a una guida!).

Secondo giorno: Karnak, Luxor, Valle dei Re, Tempio di Hatsepsuth e colossi di Memnon

La domenica sveglia all’alba per vedere il complesso di Karnak, il Tempio di Luxor e poi la Valle dei Re. Proseguiamo poi per il Tempio di Hatshepsut. Sulla strada del ritorno verso la nave ci fermiamo per una foto ai colossi di Memnon. Una visita alla fabbrica di alabastroci insegna come si riconosce il vero alabastro (davanti a una fonte di luce deve risultare trasparente).

Pranzo in nave e pomeriggio di navigazione e relax verso le tappe successive. Le rive del Nilo che ci scorrono davanti agli occhi sono proprio come uno le immagina. Palme, ricca vegetazione, isolotti erbosi e qualche casetta bassa che spunta qua e là.

Note storiche

Il tempio di Karnak

Situato sulla riva orientale del Nilo, è uno dei più grandi e maestosi luoghi di culto dell'antico Egitto. Dedicato principalmente al dio Amon-Ra, fu costruito e ampliato nel corso di oltre 2.000 anni, a partire dal Medio Regno fino all’epoca tolemaica. Il suo cuore è il Grande Tempio di Amon, famoso per la spettacolare Sala Ipostila, un colonnato di 134 pilastri giganti, scolpiti con geroglifici e rilievi che celebrano la potenza dei faraoni. Un tempo collegato al Tempio di Luxor da un viale di sfingi, Karnak era il centro religioso più importante dell'antico Egitto.

Il tempio di Luxor

L’antica Tebe, oggi Luxor, era la capitale dell’Egitto durante il Nuovo Regno, ed è considerata un museo a cielo aperto. Il Tempio di Luxor, costruito sotto Amenhotep III e ampliato da Ramses II, è uno dei monumenti più iconici dell’area. Un tempo collegato a Karnak da un lungo viale di sfingi, il sito è famoso per il colossale pilone di ingresso, decorato con scene di battaglia, e per la sua imponente statua di Ramses II. 

Valle dei Re

Nascosta tra le colline aride sulla riva occidentale del Nilo, la Valle dei Re è il luogo di sepoltura dei faraoni del Nuovo Regno, tra cui i celebri Ramses II, Seti I e Tutankhamon. Qui i faraoni abbandonarono le tradizionali piramidi per nascondere le loro tombe nelle profondità della roccia, proteggendole dai saccheggiatori. Le tombe sono riccamente decorate con testi religiosi e scene dell’oltretomba, rappresentazioni della vita dopo la morte secondo la mitologia egizia. Noi ne abbiamo visitate 3: la tomba di Merenptah, quella di Ramses I e Ramses III.
In tutte le tombe si percorre una passerella in discesa: più si scende e più fa caldo!
Questa è alta stagione, quindi ci sono file per entrare davanti a ogni tomba, ma la fila è scorrevole e si riescono a fare belle foto degli affreschi, che sono bellissimi!

Tempio di Hatshepsut

Il tempio funerario della regina Hatshepsut si erge maestoso ai piedi delle scogliere di Deir el-Bahari, sulla sponda occidentale del Nilo. Hatshepsut fu una delle poche donne a governare l’Egitto come sovrana assoluta. Il tempio è un capolavoro dell’architettura egizia, con colonne eleganti, rilievi e santuari dedicati a Amon-Ra, Hathor e Anubi. L’armonia del tempio con il paesaggio circostante lo rende uno dei siti più affascinanti dell’Egitto.

Colossi di Memnon

All’ingresso della necropoli tebana, si ergono imponenti i Colossi di Memnon, due statue alte circa 18 metri che raffigurano il faraone Amenhotep III seduto in posizione regale. Un tempo facevano parte di un enorme complesso templare, oggi quasi completamente scomparso. Queste colossali statue divennero famose in epoca greco-romana per un fenomeno acustico: all’alba, una delle statue emetteva un suono simile a un canto, attribuito dai viaggiatori dell’epoca a Memnone, l'eroe troiano figlio dell'Aurora. Questo "canto" cessò dopo un restauro in epoca romana, ma le statue restano un’icona suggestiva della grandiosità dell’antico Egitto.

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Terzo giorno: Tempio di Edfu, Tempio di Kom-Ombo

Anche in questa terza giornata la sveglia suona all’alba! Direzione: il Tempio di Edfu
Il tempio è maestoso; qui si susseguono pareti incise che sembrano non finire mai. I geroglifici ricoprono ogni superficie disponibile. Dopo la visita a Edfu, ritorno alla nave e qualche ora di navigazione. La nave ha un po’ di ritardo sulla tabella di marcia, e questo è stato un colpo di fortuna perché così abbiamo potuto vedere la successiva tappa, il Tempio di Kom Ombo, in un momento magico. Di sera, illuminato dai fari!

Note storiche

Il tempio di Edfu

Il Tempio di Edfu, situato lungo la riva occidentale del Nilo, è uno dei templi egizi meglio conservati, e il secondo più grande dopo Karnak. Costruito in epoca tolemaica tra il 237 e il 57 a.C., è dedicato al dio Horus, il falco divino e protettore della regalità. Le pareti del tempio sono ricoperte di iscrizioni che narrano la mitica battaglia tra Horus e Seth, il dio del caos, un episodio chiave della mitologia egizia. L’imponente stato di conservazione del tempio offre un’immersione autentica nella spiritualità e nella cultura dell’antico Egitto, rendendolo una delle tappe più affascinanti di un viaggio lungo il Nilo.

Tempio di Kom Ombo

Affacciato sul Nilo in una posizione spettacolare, il Tempio di Kom Ombo è unico nel suo genere perché dedicato a due divinità contemporaneamente: il dio-falco Horus il Vecchio (Haroeris) e il dio-coccodrillo Sobek, simbolo della fertilità e protettore delle acque del Nilo.
Qui la nostra guida ci ha portato a vedere una piccola chicca: in una delle sale c’è un’incisione che raffigura per la prima volta uno strumento medico che usiamo ancora oggi: lo stetoscopio!

Kom Ombo è noto anche per il vicino museo dei coccodrilli mummificati, che testimonia il culto di Sobek. La sua posizione suggestiva sulle rive del Nilo e il suo legame con antiche credenze religiose lo rendono una tappa imperdibile per chi esplora l’Egitto faraonico. Visto di sera poi è davvero spettacolare!

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Quarto giorno: Tempio di Philae, diga di Assuan e Abu Simbel

Il quarto giorno una piacevole trasferimento in barca ci porta all’isola che ospita il Tempio di Philae. Nel Palazzo Nubiano delle essenze e dei profumi annusiamo il fiore di loto, il papiro, l’eucalipto e tantissimi altri olii naturali. A seguire raggiungiamo la diga di Assuan, da cui sembra di affacciarsi sul mare (è il lago Nasser) e poi via attraverso il deserto, direzione Abu Simbel, a cui siamo arrivati in un orario molto favorevole. Pochissimi turisti oltre a noi!

Note storiche

Tempio di Philae

Il Tempio di Philae, dedicato alla dea Iside, è uno dei santuari più affascinanti dell’antico Egitto. Originariamente situato sull’isola di Philae, il tempio fu smontato e ricostruito sull’attuale Isola di Agilkia tra il 1977 e il 1980, per salvarlo dalle acque della diga di Assuan. Questo luogo sacro fu uno degli ultimi baluardi della religione egizia, frequentato fino al VI secolo d.C., quando fu trasformato in chiesa cristiana. lo vediamo nelle croci incise sulle colonne, e in alcune figure mitologiche alle pareti: considerate pagane sono state scalpellate via dai cristiani, e danneggiate per sempre. 

Diga di Assuan

La Grande Diga di Assuan, completata nel 1970, è una delle opere ingegneristiche più imponenti del XX secolo. Costruita per controllare le piene del Nilo, garantire l’irrigazione e produrre energia idroelettrica, la diga ha trasformato radicalmente il paesaggio egiziano, creando il vasto Lago Nasser, uno dei più grandi bacini artificiali al mondo. Tuttavia, la sua costruzione comportò lo spostamento di numerosi templi antichi, tra cui quello di Philae, per salvarli dall’inondazione.
La diga non solo ha fornito stabilità economica all’Egitto, ma ha anche segnato una svolta nella sua storia moderna, rendendo possibile uno sviluppo agricolo e industriale su larga scala.

Abu Simbel

Il complesso di Abu Simbel è uno dei capolavori più spettacolari dell’architettura egizia, scolpito direttamente nella roccia per ordine del faraone Ramses II nel XIII secolo a.C. Situato vicino al confine con il Sudan, il sito comprende due templi: il Grande Tempio di Ramses II, dedicato al faraone divinizzato e agli dèi Amon-Ra, Ra-Harakhty e Ptah, e il Tempio Minore, dedicato alla regina Nefertari, consacrato alla dea Hathor.
Il Grande Tempio è celebre per le sue quattro colossali statue di Ramses II alte 20 metri e per il fenomeno astronomico noto come il miracolo del sole, che due volte l’anno illumina perfettamente il santuario interno.
Come Philae, anche Abu Simbel fu smontato e ricostruito su un terreno più alto negli anni ’60, grazie a un’operazione internazionale di salvataggio guidata dall’UNESCO. Cercate online le foto del “trasloco”: sono da brividi!

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Quinto giorno: in volo verso Il Cairo

E nel quinto giorno la nostra crociera finisce!
Dopo un giro sul Nilo in feluca, da cui abbiamo visto il famosissimo Sofitel Legend Old Cataract Aswan. 

Il Sofitel Legend Old Cataract Aswan è uno degli hotel più iconici dell’Egitto. Affacciato sulla prima cataratta, e costruito nel 1899, da allora ha ospitato reali, dignitari e celebrità. Tra i suoi ospiti più illustri figura Agatha Christie, che soggiornò qui negli anni ’30.
Proprio nelle eleganti sale dell'hotel e sulla sua terrazza panoramica, la Christie trovò ispirazione per il suo romanzo "Assassinio sul Nilo" (1937), uno dei suoi capolavori più celebri. La storia, che vede protagonista il famoso detective Hercule Poirot, è ambientata a bordo di un battello lungo il Nilo e cattura perfettamente l’atmosfera sofisticata e misteriosa dell’Egitto coloniale.

Dopo il giro in feluca recuperiamo le valigie, salutiamo la Radamis I e il suo equipaggio e partiamo per l’aeroporto, destinazione Il Cairo!

Arriviamo in albergo nel pomeriggio: è lo Steigenberger, in posizione centralissimo a in piazza El Tahrir, a pochi passi dal Museo Egizio.

Si cena presto e poi in autobus per Il Cairo By Night, un’escursione che ci porta a navigare sul Nilo di sera, con le luci della città che si riflettono sull’acqua. E poi alla Cittadella, il centro storico circondato dalle mura (che Saladino ha costruito con le pietre di rivestimento sottratte alle piramidi), dove abbiamo concluso la serata tra narghilè, dervishi e te alla menta. 

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Sesto giorno, i pezzi grossi: le Piramidi, la Sfinge, il Museo di Mephis e Saqqara

È arrivato il momento delle Piramidi!
Raggiungiamo Giza per vedere finalmente le 3 piramidi. Per chi non soffre di claustrofobia c’è la possibilità di vedere anche l’interno delle piramidi.
Sono vuote, non è mai stato trovato niente al loro interno, ma è comunque una grande esperienza percorrere gli stretti corridori fino alla sala centrale.
Visita alla Sfinge – immensa e misteriosa – e poi raggiungiamo il museo all’aperto di Memphis, con l’immensa statua di Ramses II.
Un giro alla Fabbrica del papiro, dove tocchiamo con mano il papiro nelle sue diverse fasi fino alla sua trasformazione in carta.
Dopo un ottimo pranzo in un ristirante locale raggiungiamo la piramide a gradoni di Saqqara. È ora di tornare in albergo e prepararci all’ultimo giorno in Egitto!

Note storiche

Le Piramidi di Giza

Le Piramidi di Giza sono il simbolo più iconico dell’antico Egitto e una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, l’unica ancora esistente. Questo straordinario complesso, situato sull’altopiano di Giza, è composto da tre piramidi principali:

  • la Piramide di Cheope (o Grande Piramide), la più imponente con i suoi 146 metri di altezza originari (oggi 138 m). Costruita intorno al 2560 a.C., era la tomba monumentale del faraone Cheope (Khufu) e fu per oltre 3.800 anni la struttura più alta del mondo;
  • la Piramide di Chefren, leggermente più piccola ma dall'aspetto più maestoso grazie alla posizione rialzata. È riconoscibile per i resti del rivestimento calcareo ancora visibili sulla sommità;
  • la Piramide di Micerino, la più modesta in dimensioni ma comunque imponente, con un rivestimento in granito che la rende unica.

Il sito include anche piramidi minori, templi funerari e un complesso sistema di corridoi e camere segrete, che testimoniano l’incredibile ingegneria dell’epoca. Le Piramidi di Giza rimangono uno dei più grandi enigmi dell’archeologia, affascinando studiosi e visitatori con il loro mistero millenario. Non sappiamo ancora cosa rappresentano: tombe? Centrali di energia? Le scoperte sulle piramidi non sono ancora finite: cunicoli, stanze segrete, misteriose incisioni sono state scoperte negli ultimi anni, e il mistero che circonda questi giganti è ancora grande. E affascinante.

La Sfinge di Giza

A guardia dell'altopiano di Giza si erge la Grande Sfinge, una colossale statua in pietra calcarea lunga 73 metri e alta circa 20 metri, che rappresenta un leone con un volto misterioso (una divinità? Un faraone?).
La Sfinge è uno dei monumenti più enigmatici dell’antichità, avvolto da miti e leggende. Il suo scopo originale rimane incerto, ma si pensa che fosse un guardiano simbolico del complesso piramidale.

Un aspetto curioso della Sfinge è la mancanza del naso, oggetto di numerose teorie. Alcuni credono che sia stato distrutto dai soldati napoleonici, ma le fonti storiche suggeriscono che fosse già danneggiato in epoca medievale. Il monumento è stato restaurato più volte nel corso dei secoli per preservarlo dall’erosione e dai danni ambientali. 

La Piramide di Saqqara

Situata a sud del Cairo, nel sito archeologico di Saqqara, la Piramide a Gradoni di Djoser è la più antica struttura monumentale in pietra dell’umanità, risalente al XXVII secolo a.C. Progettata dall'architetto Imhotep (una delle figure intelettuali più importanti, geniali e prolifiche dell’antichità), fu la prima piramide costruita in Egitto e rappresenta un'evoluzione delle mastabe, le tradizionali tombe a gradoni.

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Settimo giorno: la Moschea di Muhammad Ali, il mercato di El Khalili e il Museo Egizio

Ultimo giorno! Si parte verso la Cittadella e la visita alla Moschea monumentale di Muhammad Ali.
Indossati i copriscarpe si entra in questo edificio maestoso, illuminato da centinaia di lampade in vetro di murano (dono della famiglia reale italiana).
Da qui proseguiamo per il mercato di Kan el Khalili: colorato, rumoroso, profumato degli incensi che bruciano dappertutto. La nostra guida ci porta lungo stretti vicoli, stradine e scale fino a raggiungere una zona meno rumorosa e meno “aggressiva” dove possiamo fare shopping in tranquillità. 

Visita alla Fabbrica delle spezie, dove ci viene offerto il tradizionale karkadè mentre assistiamo a una spiegazione delle proprietà e dell’uso delle spezie egiziane, e poi pranzo in un ristorante tradizionale.

E poi è il momento del Museo Egizio!

La nostra guida, Yasser, ci accompagna in un percorso che tocca i più importanti reperti della civiltà egizia: il volto di Nefertiti, il tesoro di Tutankhamon, il sarcofago di Tjuya.

Note storiche

Moschea di Muhammad Ali

La Moschea di Muhammad Ali, situata all’interno della Cittadella del Cairo, è uno dei luoghi di culto più imponenti e iconici della capitale egiziana. Costruita tra il 1830 e il 1848 per volere del governatore Muhammad Ali, è ispirata all’architettura ottomana e richiama lo stile della Moschea Blu di Istanbul. È conosciuta anche come la Moschea di Alabastro per via del rivestimento in questo pregiato materiale, che conferisce un aspetto elegante e luminoso all’edificio.

La moschea ha una grande cupola centrale alta 52 metri, affiancata da due sottili minareti di 82 metri, visibili da molti punti della città. L’interno è sontuoso, con decorazioni elaborate, lampadari imponenti e un ampio cortile con un orologio donato dal re di Francia Luigi Filippo in cambio dell’Obelisco di Luxor, oggi a Place de la Concorde a Parigi (NB: l’orologio non ha mai funzionato).

Oltre a essere un capolavoro architettonico, la moschea ospita la tomba di Muhammad Ali, il leader che modernizzò l’Egitto e pose le basi per la sua indipendenza dall’Impero Ottomano. Dalla terrazza della Cittadella, i visitatori possono godere di una vista spettacolare sul Cairo, con le piramidi che si stagliano all’orizzonte nelle giornate limpide (la nostra lo era!).

Museo Egizio del Cairo

Il Museo Egizio del Cairo, situato in Piazza Tahrir, è uno dei musei più importanti e ricchi del mondo dedicati all’antico Egitto. Fondato nel 1902, ospita oltre 120.000 reperti, che raccontano oltre 3.000 anni di storia faraonica. È il primo edificio al mondo costruito espressamente per essere un museo!

Il pezzo forte della collezione è senza dubbio il tesoro di Tutankhamon, scoperto nella sua tomba nella Valle dei Re da Howard Carter nel 1922. 

Il museo conserva anche statue monumentali, rilievi, papiri, gioielli, e una straordinaria collezione di mummie reali, tra cui quelle di Ramses II e Seti I.

Ottavo giorno: si torna a casa!

Vacanza finita! Al mattino presto arriviamo all’aeroporto del Cairo e ci imbarchiamo per Verona. Con l’Egitto dei faraoni ancora negli occhi e in testa già il prossimo viaggio da organizzare!

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